Vai a...
Sono trascorsi due anni dal primo lock-in che ricorderemo come collettività, il che presuppone che l'umanità abbia imparato a ri/guardare e ripensare al mondo in cui abita, o almeno questo è ciò che pensavamo quando non potevamo lasciare le nostre case. Uno sguardo di speranza e cambiamento mescolato alla sensazione che il mondo sarebbe finito.
Oggi, dopo tanto, ci incontriamo di nuovo, con altre domande e con un nuovo look per ripensare ai nostri paesaggi quotidiani, cosa ci circonda? con quali occhi vediamo il mondo dopo la quarantena? Oggi abbiamo solo domande, incertezze per il futuro: sai quali suoni ti circondano? qual è la tua flora quotidiana? Gli spazi in cui abitiamo e le cose con cui ci relazioniamo.
L'idea di questo progetto è nata da una corrispondenza filmata tra amici, che ci ha permesso, da una nuova sensibilità, di raccontarci le nostre esperienze quotidiane e ciò che abbiamo provato durante la nostra quarantena.
Questa esperienza di creazione dall'intimità, senza pretese o artifici inutili, ma dal sentimento e dal desiderio di condividere, ha contribuito a scoprire il potenziale poetico degli ambienti che ci circondano.
Le corrispondenze si basano sullo scambio di idee che ci permettono di osservare il mondo dell'altro. Ci permettono di scoprire l'universo geografico in cui abitiamo e che ci unisce quando siamo motivati a condividere queste sensazioni.
Le corrispondenze filmate sono un formato che permette a registi, artisti di raccontare in modo molto artigianale il loro modo di guardare il mondo.